giovedì 12 aprile 2012

ANTANI Comics


Ho rilasciato a FRANCESCO SETTEMBRE della ANTANI COMICS di Terni, una piacevole chiacchierata che si è trasformata in una intervista. Chiarendo punti che in questi anni anni ho più volte specificato, ma che il grosso pubblico non ha recepito...forse perché  la carta stampata non ha lo stesso impatto dirompente del web.
L'incontro si replicherà allargando l'invito a tutti coloro che vorranno parteciparVi  il 5 Maggio alle ore 16.00 presso la sede della :
ANTANI COMICS  Via ARMELLINI, 6  TERNI( dietro Piazza Tacito)                 t. 0744 471523/m, 328 4122189-www.antaninet.it / info@antaninet.it
In attesa leggetevi l'intervista...                     ...to be continued to Terni...

16 commenti:

  1. Grande era ora che qualcuno ti desse modo di incontrare il tuo pubblico, spero di poter venire!!!

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  2. wow! bella la locandina! ci hai dato una bellissima notizia!!!!

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  3. Come se fosse antani e lo scappellamento a Terni...

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  4. Qualcuno faccia un Video a Pino mentre disegna!!!

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    1. Condivido. Sarebbe l'ideale continuazione della sezione "Il mio metodo di lavoro"! Uno step-by-step nel quale si mostra Pino che disegna una pin-up dallo schizzo "rough" al passaggio a china.

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  5. L'idea del video (da unire all'intervista) era venuta anche a noi de Lo Spazio Bianco, però sapendo quanto Pino fosse "spocchioso" e desideroso di approfittarsi della visibilità offertagli, abbiamo declinato.

    Questo per ridere di un'assurdità che ho letto.

    La verità è l'esatto contrario, o se preferite, è quella del manifesto che illustra questo post: il profilo di un artista a lavoro rappresentato con stralci del suo lavoro.
    Bella intervista Pino. Interessante la risposta su Sergio Bonelli che riesce a spiegare, con poche e semplici parole, come può coesistere, da parte tua, la critica e la stima per l'editore/uomo.

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  6. Terni per me è lontanuccio, cavolo!^^

    Terni comunque me lo ricordo con piacere... uscii dalla fumetteria Antani (quando un anno partecipai alla manifestanione di Narni) e dopo pochi passi, dopo essermi ritrovato di fronte ad una tabbaccheria, mi venne lo sfizio di comprare un gratta e vinci di Indiana Jones... BOTTA, 500 EURO NETTI!

    Già, terni lo ricordo SEMPRE con piacere!^^

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  7. Oggi ho ospitato Chiarolla, tra poco Rinaldi. 93 eventi in otto anni!
    Se dieci anni fa me lo avessero detto...
    Grazie Pino per la disponibilità!
    Ci vediamo il 5 maggio!

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  8. Ciao Pino! Finalmente ho realizzato e postato delle tavole disegnate e sceneggiate da me,potresti darmi un parere sul mio blog? grazie

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  9. Mi dispiace non poter partecipare, ma spero che questo sia da sprone per qualche libreria romana ad organizzare un incontro anche qui!
    Nel frattempo mi consolo postando sulla mia gallery di comicartfans un altro tuo vecchio sketch... per chi volessen vederlo si trova qui: http://www.comicartfans.com/GalleryPiece.asp?Piece=882614&GSub=105776

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  10. Intervista interessante. Mi ha colpito quello che dici sulla retorica secondo cui '' i mostri siamo noi '' e sul non riconoscere un super-eroe mascellone perchè nascosto da occhiali.
    In questi gg, per lavoro, ho riletto una bella fetta della run della Legione dei Super-Eroi di Waid/Kitson ( incarnazione che piaceva a pubblico e critica, persino citata dal cartoonist in erba Seth Cohen nel serial O.C. ). Waid aveva già lavorato sui personaggi ( per esempio a ridosso di Ora Zero ), ma nella sua caratterizzazione 21mo secolo del team del 31mo estremizza il concettto secondo cui i legionari sono teen che contestano lo statu quo antea e la cristallizzazione, seppur rassicurante, che i Pianeti Uniti ( gli adulti insomma ) hanno apparecchiato per mantenere uno sterile equilibrio.
    Immagino che tu ti stessi riferimento alla mistica di Tiziano Sclavi. Io ho 44 anni ed il mio adolescente da laboratorio è il figlio di un vicino. Un emo alto e sottile come Lucky Luke travestito da Boy George che ascolta i remix di roba di Nada che si apparecchia da solo nella sua stanzetta. La sua ragazza è una combo di Lenore e Trudy. Dubito che leggano comics. Forse manga
    ( Death Note, per esempio, andava forte tra i miei studenti che però sono + vecchi e contano con il due davanti, come si diceva durante la leva ). Probabilmente è in quella direzione che un editore nostrano oggi dovrebbe dirigersi per raggiungere i miei due fidanzatini di Peynet nei gg dei Planet Funk.
    Un condominio sigillato nella Terra di Nessuno. Ritmi scanditi da sonorità ritmiche. Al crepuscolo una assemblea per decidere chi deve scendere in cantina. Un rito di passaggio narrato come una liturgia catartica. Nel buoi qualcosa si annida e non è la signora in fondo al corridoio del primo piano che da anni cucina il Kraken...
    Nel 1986 era tutta una altra partita da giocare con il ribaltamento del concetto secondo cui i Normali ( cioè secondo norma ) siano nel giusto quando si difendono dal Diverso. Bunuel aggiorna SBE.
    Salto di palo in frasca x scrivere che, nella posta di un albo USA della L.E.G.I.O.N. ( team 20mo secolo guidato da un antenato del Brainiac 5 dell'altra Legion ) di parecchi anni ricordo un lettore che si stupiva di come nessuno riconoscesse un tale che, in borghese, aveva lo chassis della Cosa quando si metteva maschera e mantello ( era un alieno con qualcosa del Monolith di Palmiotti/Gray o di quel personaggio nei Freex della Malibu - una roba tipo uno degli Erculoidi ). Il redattore DC rispose che si trattava di una convenzione lettore / cartoonist che valeva anche nel caso di Clark Kent/Supes.
    Sono d'accordo. Ho sempre sorriso quando ho letto le spiegaz fantasiose e pseudo scientifiche ( ricordo una perenne vibraz che si infliggeva Kent per cui il suo aspetto in spandex era differente e sembrava anche + alto ! ) . Supes è una persona totalmente diversa dal suo alter ego in grisaglia e fedora.
    Sia ben chiaro: tante teste e tante sentenze eccetera.
    Volevo solo dire che il successo di un concept e del personaggio che quel concept regge è un magheggio che passa non solo per la sospensione della incredulità ( importantissima comunque ) , ma anche per l'intuizione di una verità/bugia che il pubblico attende di poter leggere.
    Come quando ti lasci cullare da un'onda.
    Poi, come dicevo, esistono tutti i se e i ma ( di solito indice di adolescenza inside : io mi sento vecchio e portato a guardare le cose dall'alto della mia sedia a dondolo, lo scialle sulle ginocchia ).
    Un altro fumettaro ossessivamente giovane dentro, Grant Morrison ( 1960) , nel suo ''Manifesto '' con cui riformava gli X-men nel 2003 si chiedeva, tra il serio ed il faceto, perchè Wolverine avesse un casco che ne replicava il taglio dei capelli...

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  11. Ciao, questa volta mi sei piaciuto...mi hai scritto gratis un ottimo articolo, di cui condivido tutto.
    Secondo me la storia di Clark/Superman, funzionava negli anni trenta, in cui, non essendoci la visibilità di adesso(parlo di bombardamento di immagini) era più facile non essere riconosciuto...ora trovo qualunque spiegazione astrusa...anche la maschera di Zorro...ricordo che Los Angeles e Santa Reys nei primi decenni dell'ottocento erano paesotti, in cui tutti si conoscevano, non credo ce ne fossero tanti di giovanottoni aitanti coi baffetti, di buona famiglia(per saper schermare) e con un ottimo spagnolo da accademia...

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  12. Come disse il Tale '' tra verità e leggenda si stampi la seconda ''. Non a caso è una battuta di un film western che è prima di tutto un luogo dell'anima dove tutto può accadere.
    Ti dirò di più: i ragazzi della DC sono tanto consapevoli di quel ''patto '' tra lettore e creatore che quando Supes è tornato dalla tomba negli anni novanta sfoggiava una chioma alla Palomo...e Clark un codino che proprio non lega con il look del giornalista.
    Se Jerry e Joe fossero giovani autori oggi e stessero lavorando alla loro combo di Doc Savage e The Gladiator, Kal-El sarebbe un alieno mutaforma ( come Martian Manhunter ). Una matrice ( come una incarnaz di Supegirl post Crisis ) su cui i coniugi Kent sovrascrivono la loro idea di Bene e Male. Non tanto New Deal, ma il Sogno Americano aggiornato a Obama, ma con il disincanto di chi è incappato nella crisi . Clark nella vita di tutti i giorni sarebbe grosso e calvo - come Lex Luthor - e col pizzetto e la camicia a quadri di alcuni film con Willis o Travolta. Nei media, ma non in una posizione di rilievo. Non giornalista di inchiesta o anchorman di un network come nei seventies.
    Venderebbe spazi pubblicitari in rete. Una persona totalmemte diversa nei panni di Supes. Un look alieno e vagamente robotico. Linee essenziali. Dalle parti del Nemrod di JRjr/Williamson negli X-Men degli anni ottanta. Incubi sulla eredità kryptoniana. l tentativo della Casa di El di rimetterlo in carreggiata perchè terraformi il pianeta Terra e ne faccia un luogo sterile e sicuro. L'oscillazione tra le sue due nature ne farebbe un borderline on the edge che non sa se si sta ''realmente '' innamorando della ''sua'' Lois Lane - divorziata da un mobster di Vegas con cui ha un rapporto conflittuale di amore/odio - o se sta reagendo alla programmazione pre natale.
    Lex sarebbe un genio tetraplegico che, dal letto del suo manor hi-tech, pare essere l'unico ad aver capito che Supes ''potrebbe'' diventare una minaccia e sta lavorando ad un mainframe in cui scaricare il wetware di tutte le info che sta raccogliendo per scatenare una rappresaglia quando e se.
    Jimmy Olsen è un vicino emo che tiene la radio troppo alta.

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    1. Ti sono debitore di "DUE OTTIMI ARTICOLI"....oggi sei particolarmente in vena. Grazie!

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