Testo di Pierfrancesco Prosperi
Disegni di Pino e Rino Rinaldi
Terza storia consecutiva di fantascienza.
Mi divertii non poco a disegnarla: usavo la fantascienza per
disegnare super eroi… muscoli, vestiti attillati e caratterizzazione dei
personaggi azzardata.
Il riccioluto che poi
muore, STEN, dovrei essere io con qualche chilo e muscolo in meno( anche se
allora praticando karate i muscoli li avevo.); mentre CALBY e SIEG due
mie amici dell’epoca.
Logicamente alla
direzione artistica (semi inesistente. Fernando Mercurio si fece coadiuvare da
un grafico dei fotoromanzi che non capiva un tubo di disegni. Mi rimproverava
di fare cosce grandi quanto le teste… evidentemente non aveva mai guardato una
partita di pallone o una rivista di culturismo.) non erano molto gradite le mie
pagine in stile Marvel (mitigate nella dinamicità), ma finché non mi avessero
ORDINATO di smettere, io procedevo
fregandomene.
Se fosse dipeso da mio fratello, invece, avremmo realizzato
una fantascienza molto più in stile europeo/argentino.
Forse aveva ragione e avremmo fatto all’epoca molto più carriera.
Io sognavo un personaggio fisso e mi ero stancato dei
liberi. Ci prendevamo molte libertà grafiche, la città, i personaggi che volano
davanti agli schermi e le scene di spazio profondo…
Ci fecero capire che nel loro panorama, noi eravamo troppo diversi, delle
mosche bianche mal sopportate… e mio fratello al ritorno a casa mi rimproverava
sempre :”AVEVO RAGIONE IO, ALTRO CHE I TUOI SUPEREROI!”… cominciammo a capire
di avere idee artistiche diverse, ed i litigi tra di noi cominciavano ad essere
sempre più frequenti… crescevamo professionalmente in modo diverso… ed era
tutta colpa mia.
Il disegno ancora acerbo e la recitazione asservita al disegno accettabile che riuscivo a fare... ero molto insicuro.
...to be continued...
Nessun commento:
Posta un commento