lunedì 26 marzo 2012

FANTASTIC FORCE # 4


























Ed eccoci finalmente al mio primo lavoro serio per la Marvel, un fill-in della Fantastic-Force, uno spin-off  nato dalla costola dei FANTASTICI QUATTRO.
Una squadra di adolescenti capitanata da Franklin Richards, figlio di Reed Richards e Susan Storm.
Non ricordo bene come andò, ma avevo fatto per la casa delle idee oltre alla Valchiria, la prosecuzione di ClanDestine e parecchie pin ups.
Mi aveva notato MARK GRUENWALD editor senior, e quando DANTE BASTIANONI , titolare della testata, ebbe bisogno di riposarsi, chiamarono me. Allora in Marvel c'era un assistente editor di origini italiane che conosceva un po di italiano, JOE ANDREANI, e lui ci fece da traduttore.
Mi piacque molto lavorare su questo numero della Fantastic Force, come ospite d'onore c'era Capitan America, purtroppo col costume leggermente modificato e ipertrofico...adesso che ci penso, il capitano è stato tra i personaggi storici della casa delle idee quello che ho più disegnato.
Mi piacerebbe nel caso fosse in ascolto Dante, se intervenisse nei commenti per raccontarci un po di retroscena della prima serie Marvel  firmata da italiani...

domenica 25 marzo 2012

"ORA BASTA!"


Non immaginavo tutto questo scalpore nel rispondere alle astruse asserzioni del sig.Medda…
Non capisco, le stesse cose le ho detto ad una intervista  rilasciata a “Lo Spazio Bianco” e nessuno ha battuto ciglio, le affermo qui, d’improvviso il mio blog diventa tra i più cliccati della settimana, per quanto concerne i fumetti…mysteri… alla Martin Mystère ( personaggio che io amo).
Voglio chiudere anche perché non amo vivere di luce riflessa e preferisco che mi clicchino per le mie abilità d’autore piuttosto che per un ”GOSSIP alla Novella 3000.!!” 
Prima però devo precisare alcuni punti:
Raccontare la storia di quella cena è semplice disinformazione, per sviare l'attenzione dal problema principale...
Di quelli che non credono alla mia versione, nessuno ha saputo spiegare come io abbia fatto a vivere dal termine di Nathan Never #22 alla mia entrata nella Marvel, parecchio tempo dopo...
Perché me ne sarei andato via prima d'essere entrato a lavorare in una altra casa editrice...preveggenza? 
Sarei sopravvissuto con solo NOVE pagine?...Per favore siamo pratici, la nostra sarà arte, ma è anche lavoro. Anche i fumettari pagano le bollette, l'affitto di casa, la spesa; non è un mondo magico in cui al supermercato, al posto dei soldi, paghi con un disegno...al massimo ci avrò guadagnato due o tre pizze...e l’uscita con una ragazza.
Quando era vivo il grande "SERGIO BONELLI", avevamo trovato un accordo tacito: alle conferenze, se chiedevano di me,  lui rispondeva "RINALDI?...Non se ne è andato...era  di passaggio!"  ..
Questo è un signore, ha detto tutto e niente, non ha detto falsità e non ha offeso nessuno. 
Non ho trovato la stessa maestria e classe nel sig. Medda ma solo un cumulo di menzogne che non si trovano né in cielo nè in terra...con uno sfottò  che nessuno gli ha permesso di avere. 
Prima che disegnatore, io sono un uomo , padre e marito...mi si deve il giusto rispetto…non tutti accettano da chicchessia un simile atteggiamento. 
Essere sul web non ti da il permesso di offendere gratuitamente…infatti, io chiedo, pena la cancellazione, di non essere, in “CASA MIA”, ne volgari e ne offensivi.
Continuo a non capire quale vantaggio avrei nel dire dopo venti anni 
”Non è vero che me ne andai sbattendo la porta da BONELLI…ma venni, miseramente e  squallidamente e cacciato fuori a calci!” 
Che cosa c’è di scandaloso…e se per loro lo fosse, allora perché lo hanno fatto?
Sergio Bonelli era il padrone ed aveva tutti i diritti di cacciarmi via se non seguivo le sue direttive; io sono un libero professionista e non un dipendente ed avevo e ho il dovere di cercare di migliorare la mia carriera…Lui non voleva che io facessi copertine per alcuno…io invece fremevo…divenne inevitabile…
Bunker, Castellini e tutto il resto è solo confusione…
Io parlavo con Sergio Bonelli, non quanto avrei voluto, ma alle fiere ed in redazione, gli ero pure simpatico. Non mi parlò mai male di Luciano Secchi…anzi, una volta mi disse che lo considerava un “GRANDE". 
Non mi disse mai di non fare le copertine per lui sotto qualunque nome…mi disse che avrei potuto fare copertine solo ed esclusivamente ai romanzi (non a fumetti ) da libreria. 
BUNKER, non mi parlò mai male di SERGIO BONELLI, anzi…
Le diatribe tra me e il sig.Castellini sono personali e nulla hanno a  vedere con il fumetto. Mi venne detto che  in Via Buonarroti avevano investito su di lui e di non sgomitare troppo nel voler apparire, io dovevo restare nell’ombra, ma non me lo disse mai, nè Bonelli e nè Castellini…ma un cretino (in questo caso “CRETINO” è l’eccezione che conferma la regola ) della redazione.
Mi stupisco dell’ipocrisia che vige in certi ambienti del “fumetto-mondo”, tutto quello che  dico era stranoto all’epoca dagli addetti al mestiere…insomma , di testimoni di quel che dico ce ne sono a bizzeffe…e la storia che mi cacciarono dalla Bonelli la si sapeva ancora prima che accadesse…
Ogni volta che partecipavo ad una manifestazione, fiera o mostra, la prima domanda che mi si veniva rivolta era “E’ vero che ti hanno cacciato da Bonelli?”, ed io che ancora non ne sapevo niente, rispondevo candido “No…non mi risulta!”
Perciò ora non capisco tutto questo sbigottimento!
Pregherei agli sciacalli, ai disinformati e ai disegnatori/sceneggiatori con pretese di lavorare per la S.B.E. di girare al largo del mio blog… come si dice a Roma “NON C’E’ TRIPPA PER GATTI!”
Io intendo chiudere qui la questione, e se dovessi riprenderla, sarà solo perché costretto.
Grazie a tutti PINO RINALDI

Molti mi chiesero, non capendo,  perché avessi intitolato quella copertina " AUTORITRATTO".
Ora credo sia chiaro!

sabato 17 marzo 2012

Il mio ultimo Nathan Never : "CACCIATORI E PREDE"






































Ed eccoci arrivati, come direbbero le persone colte alla "MADRE DI TUTTI I POST". Mi ero sempre rifiutato di aprire un blog, pensando che il mio mezzo naturale d'espressione, oltre alla parola fosse la carta stampata...ma continue accuse ingiuriose e prive di fondamento si diffondevano nel web, senza che nessuno tentasse di constatare quanto esse fossero fondate...nessuno tentò di difendermi, o per lo meno di sentire la mia campana...perciò dopo l'ennesima insistenza di mia figlia ad aprire un mio blog personale, cedetti per riabilitare il nome di PINO RINALDI ai suoi occhi.
Dopo il NATHAN NEVER #22 "DEMONI", che fu, per detta di Bonelli il più venduto della serie, Antonio Serra, senza interpellarmi mi spedì il copione di "CACCIATORI E PREDE" scritto da MICHELE MEDDA, il quale lo avrò incontrato non più di un paio di volte scambiandoci  solo i saluti di rito...io e lui, lo ribadisco, non abbiamo mai, e dico mai parlato di lavoro...l'unico referente riconosciuto dalla casa editrice su NATHAN NEVER, finchè ci ho lavorato io, era ANTONIO SERRA, lo stesso che mi dava le direttive in merito...Il sig, Medda a detta del supervisore era, anche se co-creatore del personaggio, considerato solo uno degli sceneggiatori...
RICCARDO SECCHI, figlio di MAX BUNKER, mi telefonò a casa dicendomi che avrebbero utilizzato il mio disegno di  SHE-HULK regalato al padre, come copertina per SUPER COMICS#23, volevano sapere se  si dovesse cancellare la mia firma e dare il merito dell'opera al sedicente PAOLO RENZI...io risposi di no...volevo che risultasse che quella cover l'avesse disegnata PINO RINALDI...firmando così  la mia condanna a morte con la BONELLI...
Sergio Bonelli, come già spiegato, non voleva che io realizzassi copertine, ne per loro, ne per gli altri...avevano investito soldi in un altro disegnatore, con lo stile molto simile al mio...e avevano paura che io vanificassi i loro sforzi...
Era il 31 luglio, giorno del mio compleanno, mentre inchiostravo delle pagine di Nathan Never mi telefonò ANTONIO SERRA: "Pino che cosa hai combinato? Questa mattina Sergio Bonelli è entrato come una furia in redazione con l'ultimo numero di SUPER COMICS della MAX BUNKER PRESS, quella  con la  copertina disegnata da te...ha sbattuto la porta del suo ufficio, chiudendosi dentro... poco dopo ha urlato il mio nome, chiamandomi!...Mi dispiace, ma da questo momento, tu non lavori più con noi, sei stato licenziato in tronco!" rimasi interdetto...avevo una figlia piccolissima...sbattuto dall'oggi al domani in mezzo a una strada, mi si annebbiò la vista..."...ma delle pagine che ho già fatto dell'ultimo Nathan, cosa ne faccio?", balbettai "Quelle completamente terminate, matite e inchiostro ce le spedisci e ti verranno regolarmente pagate..."..."...e le altre?"..."Mi dispiace...da questo momento si interrompe qualunque rapporto di lavoro tra di noi..."..." e se provassi a parlare con Bonelli?"..."Lascia perdere, la tua espulsione è DEFINITIVA e IRREVOCABILE!"..."Grazie  per il regalo di compleanno..."
Mio padre mi consigliò di insistere nel parlare con Sergio Bonelli...anche se la mia natura si rifiutava, io seguii il suo consiglio, Bonelli si fece negare ...tentai allora con DECIO CANZIO, il braccio destro, ma altrettanto...anche la signora BAITELLI non volle saperne di me...alla fine mi arresi...spedii le NOVE pagine sulle VENTITRE  finite di "Cacciatori e prede"( avevo bisogno di soldi)ed uscii  a malincuore dalla SERGIO BONELLI EDITORE ...Non sapevo dove sbattere la testa...ero senza lavoro...all'improvviso sul lastrico...per fortuna DINO CATERINI direttore della "SCUOLA INTERNAZIONALE DI COMICS" incrementò il mio lavoro come insegnante, e Luciano Secchi, forse per senso di colpa(ma la colpa non era sua), mi diede più copertine da realizzare...Tutti gli altri editori esistenti in ITALIA mi sbatterono letteralmente le  porte in faccia...tutte le promesse fattemi prima, si vanificarono. Quando uscì Nathan Never#22, io ero già stato cacciato dalla Sergio Bonelli Editore, e mi trovavo a Lucca, alla stessa Lucca in cui Luciano Secchi in arte MAX BUNKER mi presentò STAN LEE... il resto è storia...

 Per onor del vero, sul web gira una versione abbastanza fantasiosa da parte del sig, MICHELE MEDDA in merito allo svolgimento dei fatti...Credendo che la verità alla fine trionfi sempre, mi sento in obbligo di segnalarvi la sua versione...riservando a Voi l'ardua sentenza :http://www.michelemedda.com/index.php?option=com_content&view=article&id=70:cacciatori-e-prede-nathan-never-n39&catid=17&Itemid=119

E vai! In data dicembre 2015 ho scoperto che il sig.Medda ha cancellato il post offensivo sopracitato . Per chiudere con signorilità dovrebbe pormi le sue scuse...forse tra 3 anni... io ho pazienza ed aspetto! In attesa: GRAZIE!

Comunque mi è dispiaciuto abbandonare Nathan, avendo contribuito attivamente alla sua creazione grafica..
.I suoi capelli li ho inventati io, ispirandomi un po a PECOS BILL e un po all'UOMO DI RICHMOND, le  sopracciglia e le labbra sono le mie, mentre il mento quello di mio fratello RINO...
Addio NATHAN, voglio ricordarti col mio ultimo  disegno su di te...
P.S.
Spero che tutta questa querelle termini qui, altrimenti sarò costretto nel dover rispondere...GRAZIE. PINO RINALDI.
 P.P.S.S.
Le pagine pubblicate in questo blog sono 20 al posto delle 23, essendo le tre mancanti troppo leggere di matita,  impossibili da postare, per le mie attuali capacità informatiche...Grazie...

venerdì 9 marzo 2012

PHOENIX RESURRECTION : AFTERMATH "Le mie matite"














Hank e Scott ce la misero tutta, ma in pratica sembrava di vivere una situazione alla ALAN FORD, in cui la "ULTRAVERSE" era il negozio di fiori e io con i due editors:  la Cariatide, Geremia e Bob Rock.
Come succede alle navi che affondano, i topi sono sempre i primi a fuggire, Kanalz aveva il suo gran da fare nel procurarsi altri pencilers , inkers e coloristi da affiancarmi...Sapevano che era una battaglia persa ma la volevano combattere fino alla fine ed altrettanto feci io...
Gli alti papaveri della Marvel, quelli che non sapevano tenere una matita in mano, la penna la usavano solo per fare i conti: avevano deciso che la MALIBU comics non sarebbe esistita più.
Tempo prima Martin Goodman aveva venduto la MARVEL COMICS ENTERTAINMENT, una florida e ricca casa editrice, alla "REVLON", casa produttrice di cosmetici, a una cifra esorbitante. Nonostante la "CASA delle IDEE" andasse bene, le sue casse erano sempre in rosso per gli interessi sul debito contratto dai nuovi proprietari verso le banche...la situazione si aggravò a tal punto dal dover dichiarare il"FALLIMENTO"...
Avendo sempre bisogno di soldi, vendevano tutto quello che si poteva vendere...perciò, perché  salvare la MALIBU, la quale  per giunta aveva aiutato degli ex autori ribelli a fondare la "IMAGE" e dato ad altri la possibilità di fare un fumetto "ADULTO"( come lo possono fare gli americani ) con l'etichetta "BRAVURA"?...       ...to be continued...

mercoledì 7 marzo 2012

PHOENIX RESURRECTION : AFTERMATH- gli studi preparatori.
































Ad essere giusti, prima di questo post ci dovrebbe essere quello su "ULTRAFORCE#4"...ma essendomi arrivate molte richieste  esortanti a parlare di "POENIX RESURRECTION"...cedo alla violenza, chiedendo al CAVALIERE NERO di pazientare ancora un pochino...
HANK KANALZ e SCOTT BERNSTEIN  l'EDITOR in CHIEF e il suo secondo, rimasero favorevolmente colpiti dal mio lavoro precedente(UF.#4),inviandomi  una lettera a casa su cui c'era il mio piano lavorativo per la Ultraverse ...in pratica sarei diventato il loro disegnatore di riferimento e ancora adesso dovrei essere sul tavolo da disegno per onorare quella lista... non volevano farmi andare via e non si volevano arrendere all'idea di veder smembrata la "MALIBU comics" da parte della "MARVEL Comics Entertainment", intendevano cadere combattendo...
Pensarono di ristrutturare l'ULTRAVERSE e chiesero la mia complicità...sfondarono una porta aperta...mi eccitava l'idea di ricreare graficamente tutto un universo di super eroi.
La prima grande prova fu il restyling dei loro personaggi visti nel futuro, ce n'era anche qualcuno nuovo e creato di sana pianta...
I bozzetti che vedete pubblicati, sono quelli che inviai a loro, non ci crederete ma vennero tutti accettati senza modifiche!...
Allora imparai un termine prettamente californiano, nemmeno a New York lo conoscevano: COOL!    ....to be continued...