sabato 28 gennaio 2012

ITALIA XXII secolo e DANIELE BROLLI






DANIELE BROLLI è una mosca bianca nel panorama fumettistico nostrano e non solo.
Disegnatore, scrittore, sceneggiatore, giornalista, critico, saggista e chi più ne ha più ne metta.
L'ho conosciuto nel 1991 quando col suo innegabile carisma aveva raccolto un gruppo di autori e convinto GIOVANNI BOVINI a produrgli una rivista di fantascienza ."CYBORG", diventammo  "amici". L'ho seguito quando fondò prima la casa editrice "TELEMACO" e poi la "PHOENIX ENTERPRISE"....Era il 1994, ed in in una "FIERA del LIBRO per RAGAZZI" mi parlò del progetto "ITALIA XXII secolo". Un universo di supereroi italiani proiettati nel futuro...ma per lanciarlo gli serviva una ruffianeria...lui aveva sempre fatto breccia con un certo pubblico raffinato, ma di elite.. .gli serviva qualcosa che  invece facesse presa con le masse...mi invitò a cena...il mio senso di "disegnatore pizzicò"..."Vuoi vedere che...?"...ed infatti mi chiese di fargli una serie di poster, i quali una volta uniti ne avrebbero composto uno solo su questo gruppo di supereroi...Non ero tanto convinto dell'operazione...Daniele è un ottimo scrittore, ma di fantascienza, non di supereroi, ed anche i suoi collaboratori, provenivano più dall'UNDERGROUND che dal genere specifico...secondo me partiva male...sottintendendo  "VI FACCIAMO VEDERE NOI COME SI REALIZZANO I SUPEREROI!", Glielo dissi e lui mi riempì di parolone...di tematiche socio-culturali... alla fine mi convinse,  non per le sue parole,  ma per l'entusiasmo...accettai di partecipare all'avventura editoriale solo per aiutare un'"amico".
La Phoenix Enterprise chiuse, non per scarsità di vendite... ma perché (almeno così mi venne riferito) uno dei soci fuggì con la cassa...persi di vista Daniele e gli originali dei poster.
Essi vennero colorati da DAVIDE FABBRI, che non fece un lavoro eccelso, diciamo non ci si applicò molto. Vidi stampati solo i manifesti di EXAMEN e SEBASTIAN.
Ho pubblicato nel post tutto quello che mi è rimasto di quell'avventura.

50 commenti:

  1. E che, considerato il livello medio dei disegnatori coinvolti, a parte Carmine Digiandomenico, il disegnatore di "Examen", non era poi 'sto granché... fatti salvi i proprietari di questo blog, e Giuseppe Palumbo che rifece il suo "Ramarro", che sono ovviamente fuori categoria. Forse uno dei motivi per cui fallì il progetto non era solo la fuga di uno dei soci con la "cassa"... Ho notato piuttosto che nel "quadri-pitch" manca Kid Nembo, un personaggio diciamo così, scopiazz... ahem, "ispirato" a Nembo Kid, alias Superman...

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    1. Io non ricordo se le pin-ups fossero quattro o sei...forse c'era anche il personaggio da te menzionato...I disegni non erano malvagi, ma troppo di ...nicchia...

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    2. Non credo fosse un problema di "nicchia". Più che altro di ricezione da parte dei fruitori (i lettori), cresciuti a pane e supereroi americani sponda Marvel, che si ritrovarono davanti a qualcosa di apparentemente "disturbante"... Forse la pecca della Telemaco fu di anticipare i tempi e di voler portare in Italia la stessa rivoluzione "culturale" operata nei paesi anglosassoni da autori come Alan Moore e Neil Gaiman. In effetti, lo confessò lo stesso Daniele che lui voleva "rifare" la Marvel degli esordi (Examen era lo Spiderman di quell'universo; Kid Nembo era un omaggio all'Uomo d'acciaio; gli altri eroi erano dirette filiazioni del New Universe di Jim Shooter). E per concludere, voleva riportare in auge supereroi italiani "dimenticati" come Radar.
      Un tentativo che forse oggi troverebbe maggiore ascolto. Forse...

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  2. questi disegni sono molto belli!! io ricordo cyborg ho alcuni numeri non ricordo quanti ma non era male secondo me. Poi mi piace Ramarro. comunque comlimenti questi disegni sono stra belli!

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  3. Su Cyborg venne pubblicato un mio omaggio,la "CYBERGIRL", postato da qualche parte in questo blog.

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    1. ricordo il disegno perchè ho il numero di cyborg con il tuo omaggio. molto bello. io ho vissuto gli anni 90 con entusiasmo ricordo che altri editori hanno realizzato supereroi fatti in italia ogni tanto a Lucca trovavo albi di presentazione.

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  4. Bellissimi disegni.non ricordo piu'la storia, c'era questo tizio Che doveva farsi di eroina per tenere il controllo...o qualcosa del genere .non era male per quei tempi .

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  5. Certo che a fare i supereroi italiani ci hanno provato in tanti!

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    1. Ci volevo provare anch'io, ma non me lo fecero mai fare...Arrivai agli studi sul personaggio di Lazarus Ledd per la Star, solo in virtù che poi avrei realizzato un supereroe ... Tutti gli editori nostrani, quando parli di supereroe italiano hanno il mal di pancia...spesso per sentito dire...tanto vende solo poche migliaia di copie... anche l'HORROR vendeva poche migliaia di copie, DYLAN DOG da qualche anno lo ha ampiamente smentito.

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  6. All'epoca Examen mi piacque molto (gli altri molto meno...), un tentativo abbastanza riuscito di evocare le atmosfere di Spider-man. Anche Gabriel di Riccardo Secchi fu un debutto eccellente, peccato non sia più proseguito (aspetto ancora la conclusione di Afrikana...). Personalmente credo pochissiono all'esperimento "supereroi italiani" perchè, se escludiamo i fasti dell'Editoriale Corno, sono sempre stati e sono tuttora un fenomeno di nicchia da poche migliaia di copie. Inoltre, il panorama attuale di sceneggiatori italiani è piuttosto desolante e imbarazzante, non c'è proprio nessuno che brilli di luce propria. Tutti abbastanaza cani che abbaiano.

    Emanuele Panesi



    Emanuele Panesi

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    1. Il nome al personaggio di Riccardo Secchi (figlio di Luciano): "GABRIEL", glielo diedi io. Lui avrebbe voluto chiamarla "NIKE"...riferendosi alla vittoria in greco antico...io tra il serio e il faceto, di fronte al padre " e che d'è, un paio di scarpe?..."
      Sono d'accordo con te che l'attuale panorama degli sceneggiatori italiani sia desolante...ma non mi stancherò mai di ripeterlo...per fare un supereroe italiano, non basta dargli i super poteri..ci vuole la fantasia, la preparazione plastico/anatomica nel disegno e tanto, ma tanto, ma tanto ritmo in tutto...
      Se la Sergio Bonelli Editore avesse investito in un supereroe italiano, dandolo alle persone giuste...e da via Buonarroti ne sono passati...ora venderebbe quanto se non più di Nathan Never & co.

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    2. Interessante l'aneddoto "Nike/Gabriel" che non conoscevo. Dovevi disegnarlo tu, vero (o perlomeno così scrisse Riccardo nell'editoriale)?
      Alla Bonelli, vuoi per spocchia vuoi per mentalità vecchia, obsoleta e retrograda, sono totalmente allergici al fumetto americano salvo poi scimmiotarne cadenze e stilemi narrativi. Si sentono tutti Alan Moore ma fanno davvero cagare a spruzzo!

      Emanuele Panesi

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    3. Sì, dovevamo farlo insieme ma Stan Lee ci mise lo zampino. Fu Riccardo a liberarmi dalla promessa, facendomi però promettere che in cambio gli avrei fatto una copertina del personaggio...aspetto di pagare il mio debito...
      Non è solo da Bonelli che si sentono tutti degli "ALAN MOORE", ma in tutta Europa, tanto che mi chiedo "Ma Alan Moore, chi si sente?..."

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    4. Alan Moore si sente uno sciamano. E si comporta come tale. Anzi, si è lanciato nella magia vera... I fumetti per lui sono solo un gioco. Una delle ultima volte che l'ho incrociato in Rete, l'ho visto visitare i gruppi di Occupy a Wall Street. Per quanto ci provino, gli sceneggiatori italiani (ma non sono loro) non sono all'altezza di pulirgli nemmeno la punta delle scarpe. E poi, una volta e per tutte, diciamolo: con "Watchmen" Moore voleva fare un'operazione di recupero di alcuni character della Charlton Comics, confluiti poi nel cosmo DC Comics (Blue Beetle, Nightshade, Judomaster, Capitan Atom). Solo che no vollero farglielo fare e lui ripiegò su di un universo alternativo... Il problema è stato che da allora, tutti e dico TUTTI indistintamente, hanno cercato di copiarlo, non capendo nulla della sua lezione. Come ebbe a dire il grande Sergio Leone, quando lo apostrofavano come "padre" del western all'italiana, soleva ripetere "quanti figli di puttana"...

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    5. Sì, l'ho visto anch'io quando ha incontrato quelli di "Occupy London" alla cattedrale di Saint Paul: è sempre un piacere pervasivo rimirare un siffatto gigante.
      Tra l'altro, tremo al solo pensiero di WATCHMEN 2 (nome in codice: PANIC ROOM) attualmente in lavorazione alla DC che i rumour più recenti vogliono scritto da Darwyn Cooke e disegnato, tra gli altri, da Andy & Joe Kubert, J.G.Jones e Amanda Conner.

      Emanuele Panesi

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    6. Emanuele, se il mio non è morbo di Parkinson, ho il tuo stesso tremore... Nemmeno il marketing e il capitalismo più sfrenato giustificano una operazione del genere...Watchmen, andava bene così com'era, un altro, anche se ispirato e realizzato dal duo Moore/Gibbons, sarebbe un'ombra sbiadita del precedente. Lo stesso film è degno solo di essere dimenticato.
      Come ci sono opere letterarie impossibili da trasporre in film( perderebbero), lo stesso succede con alcune opere del fumetto, poche ma ci sono...

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    7. Se posso tranquillizzare Emanuele, pare che la stessa DC si sia affrettata a smentire la notizia di un Watchmen 2 (che poi in realtà sarebbe un prequel del primo), quattro miniserie dedicate a The Comedian (il Comico), Nite Owl, Silk Spectre e Dr Manhattan... Compresi i model sheet apparsi in Rete sul sito di Comicus, per dire, rimossi in seguito alla smentita della Distinta Concorrenza. Moore gli leverebbe la pelle con le cause legali che ne seguirebbero. E comunque, se posso dire la mia, la versione cinematografica di "Watchmen" a firma di Zack Snyder era molto più fedele all'originale rispetto ad altre, come "V for Vendetta" per dire. Unica pecca, il finale completamente rivisto e stravolto...

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    8. Caro Mario,
      purtroppo Watchmen 2 è una più che concreta realtà editoriale che ha persino la benedizione di Dave Gibbons che attualmente è ai ferri corti con Alan Moore. Esatto, si tratta di 4 miniserie-prequel e i model-sheet furono rimossi su Bleeding Cool (non Comicus che ha fatto il solito copia-e-incolla: campano riciclando scoop e articoli dei siti esteri) su richiesta dei legali della DC Comics che non ha mai smentito l'esistenza del progetto (certo, nemmeno confermato). Purtroppo Moore non può rivalersi di nulla, i diritti di Watchmen allo stato attuale sono saldamente in mano alla Distinta Concorrenza. 2 anni fa la DC si offrì di ritornare i diritti di Watchmen a Moore solo a patto che approvasse l'idea di un sequel. E' facile immaginare come sia finita...

      Emanuele Panesi

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    9. Dissento fortemente dalla vostra linea.
      PUNTO 1: L'opera originale in se, non va al rogo, non si smette di ristamparla, ecc... sarà sempre là, inalterata, non perderà, nè acquisterà valore. Non è una questione di "rispetto" per l'opera, l'autore, ecc... si creano nuove storie, dobbiamo giorne e basta. Ne valuteremo la qualità, con il metro del nostro gusto, di volta in volta, senza inutili paragoni e parallelismi.
      PUNTO 2: E' presente uno sfruttamento commerciale? Certo! tutte le opere d'intrattenimento (e non solo) hanno finalità commerciali... lo stesso WATCHMEN è figlio di danamiche commerciali (lo avete forse letto gratis? Gli autori lo hanno prodotto pro bono?) non solo... non è un opera originale ruba, copia, rielabora (magnifiacamente) altro. Secondo la vostra logica non sarebbe dovuta esistere perchè rischiava di infangare PEACMAKER, per esempio... non vi redete conto del vostro pensiero dicotomico?
      Punto 3: aldilà del valore (eccelso) di certe opere, ritengo che esse abbiano nuociuto al medium, in quanto hanno generato ennemila sbiadite copie (nello stile e nelle tematiche, se non nel canovaccio). Il medium è fermo al 1986, si cerca chimericamente di replicare il capolavoro, anzichè creare storie, immaginare, intrattenere, divertire... si cerca di alimentare il proprio ego di autori e si ci è scordati del vero protagonista... il lettore.

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    10. E pure è facile immaginare come sarà accolto questo evantuale seguito: un apocrifo che nessuno dei lettori dell'originale considererà mai come facente parte dell'opera di Moore. Me per primo...
      In quanto ai siti come Comicus che campano riciclando gli articoli altrui, fa piacere sapere che nell'era della globalizzazione, certe cattive abitudini non si sono perse. Si capisce perché ci odiavano, a noi di "Elektra Magazine". Abbiamo sempre presentato notizie in anteprima, quando ancora Internet manco si sapeva cosa fosse... E ne abbiamo "sgamati" di gente simile.

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    11. @ Tebaldo: Moore avrebbe potuto fare milioni di dollari se avesse voluto sfruttare commercialmente i suoi lavori, ma ha sempre rifiutato persino di comparire nei credits dei film che da essi ne sono stati tratti, a differenza dei signori Lloyd, Gibbons etc etc... Quindi questa "nuova" serie rappresenta secondo me solo un sgarbo all'autore che la DC poteva tranquillamente risparmiarsi. In quanto ai punti che sottolinei, mi pare che almeno in due siamo d'accordo. Dove differiamo è sulla valutazione del capolavoro in questione. Io non ho affatto detto che non avrebbe dovuto esistere. Semplicemente, mi sarebbe piaciuto vederla realizzata com'era prevista, con i personaggi che Moore aveva chiesto di utilizzare. Come pure mi dispiace che la DC gli abbia impedito di realizzare una maxiserie che avrebbe anticipato i temi di "Kingdom Come" molti anni prima della serie di Mark Waid e Alex Ross, impedimento che rappresentò uno dei motivi per cui Moore andò via dalla Distinta Concorrenza, firmando un accordo per il quale, l'editore non avrebbe mai dovuto utilizzare i personaggi da lui creati per sfruttamenti commerciali di tipo diverso da quello fumettistico. E abbiamo visto com'è andata a finire...

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    12. Hai frainteso... sono io ad affermare che forse sarebbe stato se l'opera fosse rimasta inedita, visto i "danni" cha ha provocato al medium. Le beghe legali con gli autori scoppiano sempre dopo il successo, mai prima... se un autore ritiene la sua opera sia una gallina dalle uova d'oro (ma solo i posteri...) dovrebbe autoprodursela, se invece si avvale di un editore e firma quei contratti standardizzati... ingiusti? forse... basterebbe non firmarli prima, anzichè lagnarsene dopo, a successo conclamato. E' l'editore che si accolla il rischio economico, non l'autore... no mi pare strano che ne raccolga i "frutti più succosi". Se compro un biglitto della lotteria, ed esso risultasse vincente, il rivenditore o il tipografo potrebbero avere nulla a pretendere? No! peggio per loro che me lo hanno venduto... ora è mio e ne dispongo come credo.

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    13. Per non firmarli quei contratti devi essere in grado di poterlo fare...per fortuna in Italia esiste una legge che dice di ritenersi nullo tutti i contratti che violi leggi esistenti .L'unico modo per poter rinunciare totalmente ai diritti d'autore è dichiarare di non aver creato l'opera d'arte, nel caso di Moore, Siegel& Shuster e mille altri non sarebbe un falso? Un conto è comprare il biglietto vincente della lotteria, un altro è rubarlo...non ti pare?

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    14. non voglio aprire una polemica sul diritto d'autore, anche perchè non sono un esperto di diritto commerciale statunitense e non ho mai avuto sottomano il contratto stipulato dalla DC egli autori... affermo solo che per quanto ne so, in USA si lavora a cottimo e solo per quello si viene pagati, per opzioni sulle ristampee lo sfuttamento delle oper d'ingegno, ci si accorda eventualmente prima, non ci si lamenta dopo (il successo commerciale multimediale dell'opera).

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    15. Siegel & Shuster sono stati fregati dalla DC Comics, come sono stati fregati Kirby e Ditko da quel falsissimo "Sorridente". Persino Galep è stato fregato, tanto per rimanere a casa nostra. Gli è stata riconosciuta la "paternità" grafica delle loro opere ma nient'altro di quella che Frank Miller definì "la grassa torta" che arricchisce gli editori. L'editore non rischia nulla e questo te lo dice uno che da un paio d'anni fa il giro delle sette chiese per farsi pubblicare i suoi romanzi. L'editore vuole andare sul sicuro e non rischia. Quando poi si ritrova tra le mani la gallina dalle uova d'oro non la molla più e la sfrutta sino all'osso. Moore si è semplicemente opposto a questo andazzo, mettendosi in proprio e rimettendoci. Lo stesso Pino ha provato sulla sua pelle cosa significa rischiare, lasciando una (ipotetica) cuccia calda come la Bonelli (il "posto fisso" del fumetto italiano) per fare i fumetti che voleva senza censure e ricatti. Il biglietto vincente della lotteria prevede che il rivenditore prenda una percentuale una tantum sulla vincita, non che ne goda gli interessi sine die e in saecula seculorum...

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    16. Io, acquirente del biglietto, sono l'editore, tipografo e rivenditore, sono gli autori... appunto, prendono una tantum. Non era mia intenzione entrare nello specifico. E' mia opinione che l'autore di un progetto X, sia consapevole di cosa avrà e a cosa rinunciarà, nel momento in cui si lega ad un committente... non che rimpianga successivamente, a cose fatte. L'editore rischia nel senso che non fa pagare di tasca all'autore, l'eventuale insuccesso economico dell'operazione, lo paga prima, il patuito.

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    17. Se tu muratore, mi edifichi e vendi una casa per un tozzo di pane e io due giorni dopo l'affitto a peso d'oro... vieni a dirmi "restituiscimela o dammi una grossa fetta dell'affitto, perchè trovo il tuo guadagno spropositato ingiusto"... puoi farlo... ma ti riderò in faccia e ti caccero (giustamente) a pedate.

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    18. @Tebaldo: Veramente il mio era un discorso tutt'altro che economico-monetario-contrattuale. Io parlavo di etica del lavoro, raschiamento del fondo del barile, assenza congenita di nuove idee, energia creativa dispersa, ricalchi dal passato modello Xerox: invece di facilitare la produzione di opere che facciano compiere al media nuovi quantum-leap, si riciclano indecorosamente le idee di 26 anni fa. E' Watchmen 2 tutto ciò che l'industria può offrire? Non è un caso che attualmente in America il fumetto versa in condizioni creative e finanziare a dir poco catastrofiche. O si cambia paradigma o si muore. Punto.

      A Mario Uccella vorrei invece rivelare che ho la collezione completa di Elektra Magazine che ho consumato, letto e riletto fino a vomitare. Un autentico e irripetibile miracolo editoriale in epoca pre-Internet. Siete stati i primi (e gli unici) a sdoganare e a riabilitare la figura di Jim Shooter (oltre a Rinaldi quello di Shooter è l'unico blog che seguo religiosamente) quando in Italia il pensiero unico dominante spolverato di spocchia di allora riciclava a pappagallo i rumour che lo dipingevano come Hitler, Nixon, Babau, pariah, bla-bla-bla. Tra l'altro, mi piacerebbe sapere che fine abbia fatto Domenico Cammarota, un critico e analista del fumetto come pochi che arrivò persino a influenzarmi pesantemente nella prosa.

      Emanuele Panesi

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    19. Grazie per le belle parole, Emanuele. Fa piacere sapere che nonostante tutti i tentativi di boicottarci (e ti assicuro che ve ne furono), Elektra Magazine abbia lasciato un segno nell'immaginario collettivo degli addicted dei fumetti. Abbiamo sdoganato Shooter e martellato i maroni della nuova dirigenza Marvel (all'epoca nelle mani di Tom De Falco) e avremmo continuato a farlo, se le mutate condizioni del mercato editoriale e la mia trasferta al Nord in quel di Reggio Emilia, non avessero contribuito ad affossare la rivista. In quanto a Domenico "Mimmo" Cammarota non so più nulla di lui da un paio d'anni... So invece che gli anni fanno cambiare le persone e le opinioni. Per esempio, su Facebook ho chiesto l'amicizia a Davide Occhicone, l'altro componente del nostro terzetto (quelli che materialmente facevano la rivista) e me la sono vista negare, con una motivazione risibile, salvo poi vederlo commentare più e più volte i post degli artisti Bonelli ivi presenti, tipo i Salernitani... Sic transit gloria Elektra Magazine!

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    20. A me piacevano solo gli scritti feroci, sarcastici e violentissimi a firma tua e di Cammarota, di tale Occhicone non mi importa una beata mazza: dalla base mi dicono sia un lecchino del "fumettomondo", ovvero quell'insieme di "cricche gelatinose" e "indecenti consorterie" sponda Comicus.

      Emanuele Panesi

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    21. Ragazzi, andiamoci piano... il signore in questione non è presente... non mi sembra giusto usare verso di lui tali descrizioni... ricordo che di sua spontanea volontà mi mise in contatto con JIM SHOOTER, e non me lo ha mai fatto pesare...ricordo una persona gentile e disponibile...

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    22. Pino, se uno fa un favore poi non è che possa farlo pesare. Altrimenti è inutile che lo faccia.

      E.P.

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    23. Emanuele, Pino ha ragione. Nemmeno io che l'ho conosciuto bene mi sento di condannarlo. Semplicemente nella vita si fanno delle scelte. Io ho fatto le mie come Davide le sue. Se non gli va di ricordare quei tempi nessuno lo può giudicare. Semplicemente, son rimasto male per le ragioni che mi ha esposto per rifiutarmi l'amicizia su FB. Tutto qua. E in quanto ai lecchini, sapessi quanti sono passati per le pagine di "Flex" ed "Elektra", implorandoci di fargli scrivere qualcosa e adesso fanno pure finta di non conoscerci...

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    24. Quello che volevo dire io Emanuele è :che i "LECCHINI" se ti fanno un favore è sempre per un tornaconto , perciò presentano sempre il conto... Lui con me non lo ha mai fatto!

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  7. E non dimentichiamo l'etichetta Liberty,che produsse ottime cose tra cui ERINNI e Potere e la gloria.

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  8. Io pubblicai una storia su PEP Erotico e i miei volumi annunciati per il problema da te citato non videro la luce, che autoprodotti da me...
    Praticamente le nostre carriere si erano incrociate :)
    Molto belli i disegni!

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    1. Infatti mi stupisco di non esserci conosciuti in quell'epoca...dato chi con Daniele ci incontravamo in quasi tutte le fiere specializzate.

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  9. Che B E L L E!
    Mi stupisce che tu non abbia fatto pressioni per gestire tutto (colore compreso).
    Non conosco, se non di nome/fama, l'iniziativa di Brolli (ma ricordo un albetto, forse di Nembo, parzialmente disegnato da un allora sconosciuto Bianchi che copiava smaccatamente tuo cognato).
    Quindi le avevi realizzare aggratis?
    Ma com'è possibile che questa storia del "socio che fugge con la cassa" la sento così spesso nel mondo dell'editoria fumettistica?
    Vorrei ringraziare Mario Uccella per la sua riflessione sui troppi epigoni di Moore e per la citazione di Leone che non conoscevo! Davvero simpatica...
    @Ducab: non puoi immaginare da quanto sto aspettando un absolute tutto italiano di ERINNI. Secondo me venderebbe un bel pò...

    A tal proposito, Pino...quand'è che ti dedichi ad un "tuo" Black Kiss(opera di Chaykin, ma so che non occorre ricordartelo)?

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    1. Questa volta per il colore non fu colpa di altri se non mia , non avevo il tempo. Quando seppi che li avrebbe dati D.Fabbri ne fui contento, conoscendo di suo lavori precedenti...ma probabilmente, come comincio a sospettare ,devo essere difficile da colorare... comunque mi vennero pagate, non alle mie quotazioni d'allora, ma d'amico.
      Forse Daniele ebbe un sesto senso, volle saldarmi tutto subito...
      Purtroppo il mondo dell'editoria del fumetto è frequentato da loschi individui che si mimetizzano bene...

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  10. Che ne dite di un editore "illuminato" che per farti disegnare un suo prodotto di obbliga a presenziare tutte,e dico tutte le fiere sul suolo italico a tue spese??MAH...

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  11. tutto vero,se vuoi ti dico in privato chi è questo "Mecenate"...

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  12. Caro Pino, grazie per il tuo messaggio sopra riportato, ma stai tranquillo che nessuno ti vorrà mai dedl male se qualche deficiente insulta gratuitamente persone terze nel tuo blog.
    A tal proposito (il tuo blog) mi sentivo di mandare un caldissim abbraccio a emanuele panesi che per vie traverse ha raccolto da gentiluomini anonimi una discreta serie di informazioni veritiere anzichenò sul mio conto. Sottoscrivo tutto, carissimo emanuele, non so cosa c'entri comicus ma é tutto vero. Soprattutto il fato che non "mi importa una beata mazza". Di te e dei tuoi coraggiosi anonimi fortnitori di informazioni.
    un caldissimo abbraccio.
    pino scusa se ho scritto ma tale dimostrazione di affetto non poteva essere fatta passare sotto silenzio (soprattutto considerando che per non fregarsene di me andare pure a chiedere informazioni in giro....)...
    mi spiace se il mio primo commento al tuo blog, che ho letto tutto.... É stato questo...

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    1. Ovviamente sono davide ma dall'ipad é sempre complicato...

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  13. Sono sinceramente dispiaciuto dell'accaduto...spero non accada più...vorrei che almeno nel mio blog (anche se non è di moda) non si usino termini offensivi, denigratori e scurrili...questo deve essere valido per tutti, sia per chi offende che per l'offeso.
    DAVIDE, benvenuto nel blog, fammi sapere cosa ne pensi... e che non sia l'ultima tua visita...
    Colgo l'occasione per ringraziarti pubblicamente di avermi permesso di conoscere e a assere a un passo così dal collaborare con un mostro sacro di nome JIM SHOOTER.
    EMANUELE, per te tra breve pubblicherò i primissimi schizzi di SATANIK e forse( se avrò il coraggio) anche di KRIMINAL. Non mi fare lo scherzo di non seguirmi più!
    Ciao a tutti e a ritrovarci in una discussione più costruttiva. PINO RINALDI.

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  14. Naaaaaaaaaaaaaahhh!, figurati, e perchè mai non dovrei seguirti più? Ho spalle possenti e tanto pelo sullo stomaco, difficile perturbarmi. Aspetto con inusitata ansia i tuoi prossimi post. Back to work e Praise the Org! :-D

    Emanuele Panesi

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  15. grazie Pino per le parole gentili. chiaro che continuo a leggere, un abbraccio

    davide

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