domenica 25 settembre 2011
RICCARDO FINZI
RICCARDO FINZI è un opera letteraria e non a fumetti di Luciano Secchi in arte MAX BUNKER, da cui è stato tratto anche un film con RENATO POZZETTO. Fui orgoglioso di realizzargli le copertine,ma chiesi di non farlo vedere mai in viso e, finchè avessi potuto, avrebbero parlato i suoi piedi...Tra le curiosità Secchi si raccomandò di realizzare bene il colore dell caffè, dato che Riccardo ne è un gran bevitore, ebbene io mi feci un caffè ed invece di berlo lo usai come colore...Le impronte digitali di "FOTOFINISH" sono di mia moglie AMALIA, la quale aveva anche il compito di leggersi i romanzi e farmene un riassunto a voce,da cui ne avrei estrapolato la cover...La signora THEA VALENTI mi telefonò per commissionarmi una copertina, ma il BIG-ONE (come chiamo io BUNKER), non avendo terminato il romanzo , mi poteva anticipare solo il titolo "L'ASSASSINO E' TRA NOI."..."Ed io cosa disegno?" chiesi... "Il grande capo ha detto che tu sei bravo e perciò saprai come risolvere la copertina!" Sentenziò la signora. THEA VALENTI è l'art director della Max Bunker Press, per chi non lo sapesse, ed è una di quelle pochissime persone nel campo dell'editoria, per cui nutro una infinita stima.. Sono l'unico illustratore che abbia realizzato tutta la serie completa di copertine di RICCARDO FINZI, e ne vado orgoglioso, ma non fu tutto merito mio. Ci fu un periodo che i miei pressanti impegni con la MARVEL comics, non mi permettevano altro, e fu solo grazie all'insistenza di Riccardo Secchi (figlio di Bunker) che portai a compimento l'opera (Dormendo ancora meno di quello che dormivo!). to be continued...
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Diciasette cover senza il protagonista classicamente raffigurato nella sua interezza e centralità dell'illustrazione....che dire...
RispondiEliminaLeggere questo post è come assistere ad un workshop di un maestro dell'illustrazione (un cover artist in questo caso)ed è anche curioso notare come certe suggestioni tornino di tanto in tanto come soluzioni grafiche/leitmotiv del tuo disegno(mi riferisco al "deep red" di argentiana memoria, utilizzato nella cover del "Nel nome della mafia").
Esatto Federico e grazie per i complimenti.Quando mi commissionano una cover ,mi prendo sempre un mese di tempo per la realizzazione, ma non per disegnarla e colorarla... cerco prima una idea valida, una idea secondo me vincente. A volte non sempre arriva, perciò ne utilizzo una già usata, ma che ha (secondo me) ancora molto da esprimere.Ciao buona domenica, Pino.
RispondiEliminaVisualizzare e far catalizzare l'attenzione con una singola immagine, che sia anche sintesi di un contenuto più corposo, non è affatto un compito semplice come può apparire. Sopratutto in una spazio così esiguo, atto a replicare/omaggiare una struttura che richiama qualla de "il giallo mondadori". Personalmente, prediligo le idee alla base di "Penny black", "In viaggio con la morte" e "Signori va in onda il crimine" (versione "spin-off", a cosa sono dovute le due versioni differenti, entrambe edite?).
RispondiEliminaInfatti, saper disegnare fumetti o essere illustratore non significa essere un buon copertinista, per quest'ultima categoria si deve avere un talento tutto particolare ed unico, che non si può insegnare, un pò come il colore, si può insegnare la tecnica ma non la sensibilità. Le due versioni de " Signori va in onda il crimine" fu per l'enorme successo di vendite che ebbe.Secchi, dovendolo ristampare. volle fare un regalo ai suoi lettori offrendogli una nuova copertina. Non per volersela tirare, ma per esempio le copertine di "Omicidio secco." e "Tragica rapina" mi sono state copiate da serie di "GIALLI" molto più blasonate rispetto a Riccardo Finzi.Io personalmente preferisco (ma sono gusti personali)"Fotofinish" e "Morte al tiranno." Ciao Pino.
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